domenica 30 marzo 2014

Le basi dell'organizzazione: due libri da leggere!

Come dicevo nel post precedente il passo successivo é stato regalarmi i libri di due delle blogger che hanno trasformato la loro passione per l'organizzazione in una professione vera e propria, perché nonostante tutta la tecnologia che adoro e che mi circonda, rimango una fan della carta stampata, del piacere di sfogliare un libro, della possibilità di sottolineare i passaggi più interessanti e di segnarci accanto le idee che mi vengono.

Il primo è "Clutter Rehab" di Laura Wittmann (orgjunkie.com) , l'altro "Organized simplicity" di Tsh Oxenreider (theartofsimple.net). Due letture molto diverse, con alcuni punti in comune (che per altro sono quelli comuni a tutti i siti/blog dedicati all'argomento), con metodi simili ma sviluppati diversamente.

"Clutter Rehab" è un libriccino agile, diviso in 101 trucchi e consigli per l'organizzazione, ad esempio "inizia ogni settimana con un menù pianificato", "stabilisci il tuo criterio di disordine", "usa dei divisori per i cassetti". È molto utile per migliorare l'organizzazione, ma secondo me funziona bene per chi ha già chiaro un metodo generale di vita organizzata e si dedica alla sistemazione della casa, anche perché non ha una vera e propria parte teorica prima, ma attacca subito con il P.R.O.C.E.S.S. che è appunto il metodo pratico che lei utilizza per sistemare e gestire la casa.

Se invece siete ancora nella fase iniziale, come lo ero io, cioè: mi è chiaro che c'è un problema visto il caos in casa, ma mi rendo conto che la casa è un sintomo di una disorganizzazione più generale, perché la mia intera vita è in balia dello stress e del caos...beh allora "Organized simplicity" è una lettura più mirata, perché è diviso in tre parti, una dedicata alla teoria, una alla pratica del riordino zona per zona e un'appendice con liste e tabelle fotocopiabili per aiutare nella gestione, oltre alle ricette per prodotti di pulizia fatti in casa (l'ultimo trend Usa in fatto di gestione domestica).

La parte teorica è molto ben scritta, con citazioni di dati e statistiche che Tsh usa per spiegare la sua posizione. Personalmente concordo su molti punti, ma al di là delle singole opinioni ritengo molto utile capire quali sono i meccanismi che alla fine ci portano a sentirsi sopraffatti dalle cose da fare e lei mi ha fatto capire che non necessariamente dobbiamo farle tutte, ma possiamo decidere come vogliamo vivere la nostra vita ogni giorno e scegliere cosa è importante fare e cosa no sulla base di questo. (Sembra ovvio e facile, ma se ci fate caso alla fine non ci riusciamo mai!)

L'autrice inizia con lo spiegare che non c'è un modo giusto per vivere con semplicità perché per ognuno la semplicità può rappresentare cose diverse, il punto è vivere una vita che ci piaccia. Per questo racconta la sua esperienza di vita e come lei sia arrivata ad una certo tipo di organizzazione, fatta per realizzare una serie di priorità che lei aveva (andare a vivere all'estero col marito, stare a casa con i bambini, ecc.). Cita anche vari studi e ricerche per sostenere alcuni punti che secondo lei sono significativi, come il bisogno di super lavorare imposto dalla società , la necessità di case enormi, ecc. (lei è americana e certe sue considerazioni sono legate alla sua cultura di appartenenza, ma molte sono valide per tutta lo società occidentale). Personalmente concordo con lei sul fatto che le cose non ci capitano, siamo adulti e sono le scelte che facciamo a creare il nostro stile di vita. Ad esempio se vogliamo uscire ogni settimana a cena fuori, fare viaggi costosi, comprare tutto quello che ci va, pagare un mutuo alto per una casa grande poi non possiamo lamentarci se dobbiamo lavorare tutti e due full time. I miei genitori sono così, per cui so esattamente di cosa parlo e mia madre ha passato la vita a lamentarsi di non essere potuta stare a casa con noi, perché doveva lavorare per farci stare bene... Beh io e mia sorella siamo cresciute con mia nonna e la mia infanzia è stata meravigliosa per cui io non ho nulla da recriminare, ma mia mamma invece si, perché alla fine non ha vissuto la vita che avrebbe voluto, non perché non fosse possibile in assoluto, ma perché ha scelto di avere altre priorità anche se so che lei non la vede così. Lei direbbe che ovviamente stare con me è mia sorella è sempre stata la cosa più importante, ma le scelte che ha fatto vanno in un'altra direzione e non per cattiveria, semplicemente perché non si è mai fermata a fare un'analisi di cosa volesse nella vita, quali erano i principi fondanti della vita su cui voleva costruire. Ha fatto delle scelte per certi versi inconsapevoli che hanno portato a conseguenze che anche mentre si manifestavano la stressavano e la rendevano infelice eppure non si è fermata.

Non voglio vivere così. Non voglio essere scontenta di quello che mi accade senza fare nulla per cambiare, come dice Tsh "non voglio che la vita mi accada, voglio accadere alla vita". Non ho ancora chiari tutti i capisaldi su cui voglio basare la mia vita, ma ne ho chiari alcuni e su quelli non voglio mollare, anche se so che ci vorrà tempo per impostare la vita perché sia all'altezza dei miei desideri.

Per quanto riguarda la parte pratica, credo sia utilissima se la situazione in casa è abbastanza tragica (io dovevo ancora sistemare mezza casa post trasloco! Era tragicissima!!) e volete sistemarla subito, almeno a livello di trovare un posto a ogni cosa e togliere il caos che c'è in giro. Infatti è divisa in zone e fa un piano dettagliato per ogni zona, stabilito su un tempo totale di riordino di 10 giorni! Beh l'idea di avere la casa in ordine e organizzata non in anni, ma in 10 giorni, mi ha entusiasmata e in effetti ha funzionato. Anche perché non riuscivo a trovare lo stimolo per iniziare a pulire e sistemare finché la vedevo in quelle condizioni! Essendo una coppia giovane e che vive lontano dalle famiglie d'origine, abbiamo scelto le vacanze di Natale, perché appena dopo l'ultimo dell'anno, siamo ripartiti e non avevamo impegni o ospiti per cui abbiamo usato i primi dieci giorni dell'anno per dare un senso alla casa. Chi ben inizia...

Alla fine ce l'abbiamo fatta! Tutti gli scatoloni sono stati affrontati, selezionati, svuotati ed il loro contenuto destinato al posto giusto. Le scarpiere e ultimi mobiletti li abbiamo finiti di montare, le luci sono state appese ed abbiamo pulito. In modo sfiancante, con vaporella, aspirapolvere, mille prodotti, tonnellate di carta da cucina e di spugne...insomma abbiamo pulito, ma ci siamo massacrati e probabilmente non lo abbiamo fatto nel modo più furbo possibile...

Per cui ho capito che mi serviva un metodo che mi permettesse non solo di avere una casa organizzata, cosa che tecnicamente adesso è, ma anche ordinata e pulita sempre, o comunque il più possibile, per evitare i tour de force in vista dell'arrivo di genitori o amici in visita per il weekend o più semplicemente di amici che invitiamo a cena.

E su questo ci sto ancora lavorando...con un metodo più quotidiano...vi lascio con un po' di suspance!

A presto!

 

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